DIVENTARE UN INVESTIGATORE PRIVATO: ECCO I PASSI DA FARE

Il Dott. Giordano Rosati, titolare di un istituto di investigazioni in ambito civile e penale difensivo, DPO (Data Protection Officer) per diverse aziende e consulente Security opera nel settore da 25 anni coltivando fin da giovanissimo la sua passione per le indagini e la sicurezza.
Nell'articolo che segue vi spiega come si "aspira a diventare" un Detective di successo.

Prima di entrare nel vivo delle formalità da seguire per diventare un investigatore privato voglio raccontarvi quello che accade nella realtà di ogni mia giornata lavorativa.
Riceviamo nei nostri uffici decine e decine di mail di richiesta di lavoro, curriculum vitae di persone interessate al settore delle investigazioni private e come se non bastasse, due clienti su cinque ci chiedono se possono entrare nel nostro organico vantando doti e fiuto da 007.
Purtroppo l'esaltazione portata dalle tante serie TV e cinema Viene da me subito attenuata facendo tornare il mio interlocutore con i piedi ben saldi per terra, perché la realtà è ben diversa.
Si è vero, detective si nasce, proprio come chi ha nelle mani l'arte del disegno e della scultura. Questa dote innata però va coltivata ed affiancata allo studio e alla formazione in un percorso mai rettilineo ma pieno di curve e tornanti che il più delle volte fanno desistere chi non ha "la tigna" del detective, colui che riesce a stare per strada anche per 20 ore consecutive dove le uniche compagne sono le sigarette e qualche trancio di pizza fredda, dove il bagno è una siepe o un Guard rail, dove il freddo o l'afa sono solo dettagli ormai insignificanti, dove la resistenza fisica e mentale deve per forza reggere la botta, perché alla fine di una lunga attesa, a volte anche di interi giorni, ecco che comincia a scorrere l'adrenalina. Gli occhi fissi sulla preda (il soggetto di interesse) lo sguardo mai distolto da quel punto di passaggio o di uscita, e finalmente si inizia il lavoro, quello vero, quello che basta una distrazione per farti buttare giorni di sudore fame e sonno, ma riusciamo a mantenere il controllo, pigiamo sull'acceleratore per nasconderci o per riprendere l'auto che ci precede, distanziata per un semaforo ahinoi rosso.... poi arriva il dunque e li il sangue lo senti come se scorresse a fiumi e l'attenzione è massima, pochi minuti e CLIK scattiamo l'unica foto utile di giorni e giorni di buio, il lavoro è fatto, possiamo tornare alla vita, quella normale, quella monotona che gli atri vivono, già gli altri perché noi siamo investigatori.


Avete chiuso gli occhi per il tempo di questa piccola lettura introduttiva? siete ancora sicuri? 
Ok peggio per voi, ora vi dico come si fa!

Per esercitare questa affascinante professione come titolare di un’agenzia investigativa occorre munirsi della licenza rilasciata dal Prefetto della provincia ove si vuole stabilire la sede della propria attività.
L’attuale normativa in materia di investigazioni private prevede che per ottenere la licenza da titolare, occorrono 3 requisiti: 
1) Uno di natura formativa (laurea almeno triennale nelle aree stabilite dal D.M. 269/2010) e due di capacità tecnica 2) (aver lavorato per almeno tre anni presso un investigatore privato autorizzato da almeno 5 anni ed 3) aver frequentato un corso di perfezionamento universitario ad indirizzo giuridico che abbia contenuti in materia investigativa).
I requisiti di capacità tecnica non sono richiesti agli ex appartenenti alle forze dell’ordine che abbiano lasciato il servizio senza demerito.
Se invece si vuole lavorare in questo ambito senza diventare titolare di licenza è possibile aspirare alla qualifica di collaboratore professionale (attraverso il rilascio della c.d. “mini licenza” richiesta dal titolare della licenza principale, cioè il proprio datore di lavoro e sulla base di precisi requisiti sempre previsti dal D.M. 269/2010) o collaboratore per incarichi investigativi elementari. Entrambe le figure sono sottoposte a precisi controlli da parte dell’autorità prefettizia ai fini del corretto esercizio delle proprie mansioni.
In tutti e tre i casi, colonna portante della professione resta la formazione professionale per tutte le figure facenti parte della professione.

Gruppo SAROS promuove corsi di formazione professionale e universitaria erogati da ASISFOR (Alta Scuola Italiana di Scienze Forensi) www.asisfor.it

Qui di seguito vi allego il Corso che partita tra non più di un mese.


Commenti

Post popolari in questo blog

EVOLUZIONE DEL REATO DI VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO

TELEFONI SPIATI

STALKING :COSA FARE E COME PROVARLO